Interismo e Sinistra: Connubio farneticante a Milano

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L’intervista che il Sindaco di Milano rilascia alla Gazzetta contiene dei tratti che segnano uno spaccato inaccettabile per il Mondo Rossonero .
In questi anni è andato via via propagandosi un sentiment di malcelata sopportazione verso il Milan che con Sala raggiunge una vetta che, onestamente, non pensavamo si avesse la sfrontatezza di rendere tanto palese ed in così breve tempo.
La questione stadio San Siro, come ci ostiniamo a chiamare la nostra casa, viene trattata con una superficialità ed una arroganza che lascia basita la tifoseria del Milan.
La tifoseria della squadra italiana più famosa al mondo e che, se il Sindaco Sala lo consentirà, pare abbia sede e dimora a Milano fin dalla sua nascita.
Il passaggio cruciale che Sala fa alla compiaciuta e sognante Gazzetta, il quotidiano che fu del Maestro Gino Palumbo, sarebbe esilarante se non toccasse i sentimenti più profondi dell’animo milanista:
Se fosse per Suning si siederebbe al tavolo già domattina. Ne ho parlato con loro anche dopo Inter-Juve e c’è la massima disponibilità a investire sull’impianto, ma sono in attesa di capire cosa succederà al Milan. Capisco la situazione rossonera, non mi è chiara. Possiamo aspettare qualche mese, ma dopodiché l’amministrazione comunale avrebbe il dovere di agire e, di conseguenza, si metterebbe a discutere direttamente con l’Inter“.
Verrebbe da chiedere al Sindaco quanto tempo abbiamo per sloggiare e non dare più fastidio, se i colori rossoneri potranno ancora essere indossati a Milano, se il luogo dove chiedere asilo politico potrà avere i contorni regionali o emigrare in una Regione confinante.
Ed invece pare che ci si debba sbrigare altrimenti è pronto lo sfratto.
Sulla base quale progetto?
Quali straordinarie innovazioni rendono improcrastinabile l’avvio di una procedura che sa di ultimatum al Milan.
Sarebbe stato interessante saperlo ma la Gazzetta, ça va sans dire, non ha ritenuto opportuno chiederlo.
E’ bastato un confronto tra interisti, inebriati dopo la vittoria sulla Juve, per rendere un capitano d’industria venuto dall’Oriente giudice del destino di una squadra protagonista da sempre sulla scena calcistica mondiale.
Al Sindaco Manager sfugge qualche particolare non secondario.
Che San Siro è stato costruito dal Milan, con l’allora Presidente Piero Pirelli, nel 1925.
Che il Milan contribuisce, esattamente come l’Inter ed attraverso la stessa posizione contrattuale, alla manutenzione dello stadio con un consorzio paritario.
Che il Milan gioca a San Siro dal 1925 mentre la squadra del Cinese “dalla parte giusta” solo dal 1958.
Che il Milan in quello stadio è divenuta la squadra più titolata al mondo.
Che il Milan resta la squadra Italiana più conosciuta all’estero.
Ed anche nella patria del Cinese “dalla parte giusta” il Milan è largamente la squadra più amata.
Chissà se in Gazzetta sia venuto in mente di chiedere al Sindaco:
“Cosa ne farete, Lei e Suning, del Milan?”
Già che ci siamo magari Suning ha già in mente un progetto straordinario innovativo e soprattutto non procrastinabile in merito alla annosa e fastidiosa questione Milan.
Quali tempi abbiamo per salvare le 7 Coppe Campioni, i 4 Mondiali per club e tutto il resto di Storia e Titoli di cui gronda la Gloria Rossonera prima dell’esproprio sig. sindaco?
Se ne faccia una ragione Sindaco. Noi siamo il Milan.
Sappiamo della sua fede interista, ma Lei è il Sindaco della città più ricca d’Italia non il Presidente di un Inter Club che chiacchiera al Bar davanti ad un Prosecco.

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