In un momento di profonda crisi per il nostro amato Milan, sento il dovere, come voce di migliaia di tifosi rossoneri, di chiedere un atto di responsabilità che non può essere più rimandato: le dimissioni dell'attuale dirigenza.
Risultati inaccettabili
Il nono posto in classifica rappresenta un fallimento quasi senza precedenti per un club della storia e del blasone del Milan. Non si tratta di un semplice passo falso, ma del punto più basso di una gestione che ha smarrito completamente la rotta. Per una squadra che porta sul petto sette Champions League, trovarsi in questa posizione non è solo deludente, è semplicemente inaccettabile.
A peggiorare il quadro, la retrocessione del Milan Futuro dalla Serie C alla Serie D, simbolo di una programmazione fallimentare anche nel settore giovanile. Questo doppio fallimento evidenzia un problema sistemico che va ben oltre i risultati della prima squadra.
Un silenzio assordante
Ciò che risulta ancora più grave è l'atteggiamento della dirigenza. Il silenzio dei vertici societari di fronte a questo disastro sportivo è un'ulteriore mancanza di rispetto verso i tifosi che, nonostante tutto, continuano a sostenere economicamente ed emotivamente questi colori.
L'arroganza con cui si evita di affrontare pubblicamente la situazione e l'ostinazione nel non riconoscere i propri errori sono inaccettabili. Una grande società si misura non solo dai successi, ma anche dalla capacità di assumersi le responsabilità nei momenti difficili.
L'eredità tradita
Il Milan non è solo una squadra di calcio, è un patrimonio culturale e sportivo che appartiene ai suoi tifosi. L'attuale dirigenza sembra aver dimenticato i valori che hanno reso grande questo club: l'ambizione, la competenza e il rispetto per la propria storia.
I numeri di questa stagione non mentono e raccontano di scelte tecniche e manageriali completamente sbagliate. Il mercato condotto senza una visione chiara, l'assenza di un progetto tecnico coerente e la mancanza di leadership sono evidenti a chiunque abbia a cuore le sorti del Milan.
Un atto dovuto
Per questi motivi, le dimissioni non rappresenterebbero un gesto di resa, ma un atto di responsabilità e rispetto verso il club e i suoi sostenitori. Sarebbe il riconoscimento che questa dirigenza non è all'altezza del compito affidatole e che il Milan merita di più.
Non chiediamo questo passo per vendetta o per rabbia, ma perché crediamo che solo con un cambiamento radicale ai vertici si possa ricostruire un progetto serio e ambizioso, degno della storia del Milan.
Un nuovo inizio
Il Milan ha bisogno di una dirigenza che abbia il coraggio di confrontarsi con i tifosi, che sappia ammettere i propri errori e che, soprattutto, abbia la competenza necessaria per riportare il club dove merita di stare: tra le grandi d'Europa.
I tifosi rossoneri meritano rispetto e chiarezza. Meritano dirigenti che sappiano onorare la maglia e che comprendano cosa significhi realmente guidare il Milan.
È tempo di voltare pagina. È tempo che chi ha portato il Milan in questa situazione faccia un passo indietro. Per il bene del Milan, per rispetto della sua storia e dei suoi tifosi.
Firmato: Un tifoso rossonero che non smetterà mai di amare questi colori, nonostante tutto.