La scuola ischitana

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Recenti stime dell’Ocse collocano tristemente l’Italia al 29mo posto per investimenti nella scuola con un penoso 4,8% del PIL, seguiti solo da Slovacchia e Repubblica Ceca che pagano la loro recentissima secessione e che quindi, attutito il colpo, potrebbero a breve relegarci all’ultimo posto. Quale futuro toccherà all’Italia ed alle nostre nuove generazioni è facile intuirlo. Il declassamento economico è alle porte e con esso quello culturale. Retrocedere ad un sempre più marginale ruolo ed alla ripresa della fuga dall’Italia pare inevitabile. Quella fuga che oramai sembrava essere un fenomeno legato ad altre latitudini. Ischia in questo processo negativo si erge come sempre a protagonista, perché se è vero che le risorse nazionali sono esigue, la sciattezza, la superficialità e l’approssimazione la fanno da padrona all’interno della nostra classe politica. Un esempio illuminante in tal senso ci viene dalla situazione del corso del Liceo Linguistico. Dopo una estate in cui il nostro sindaco si è adoperato non poco, forse per questione di immagine?, come “direttore sportivo” dell’Ischia Calcio garantendosi copertine ed interviste per la straordinaria campagna di rafforzamento della nostra bandiera calcistica, la problematica scolastica, che occorre riconoscere paga pochissimo in termini di merchandising elettorale, è stata totalmente dimenticata. Il polifunzionale, che pure tante aspettative aveva suscitate, versa in uno stato pietoso, e ci troviamo nella paradossale situazione per cui il vecchio Scientifico di Lacco Ameno, già di per se carente, deve ospitare in una miniaula 28 (ventotto!) ragazzi che dovrebbero frequentare il secondo anno del linguistico. Stretti tra i banchi i ragazzi hanno anche difficoltà a muoversi. Ci si è accorti che erano iscritti dei disabili e dell’esistenza di un copioso aumento degli iscritti a Scienze Umane solo alla riapertura dell’anno scolastico senza che durante tutta l’estate venissero fatti lavori di adeguamento della struttura che presenta peraltro lacune in ogni dove. Anche di questo potremo ringraziare la nostra illuminata amministrazione al termine del suo mandato.

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