La positiva risposta del “Reddito di Cittadinanza” ad Ischia

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Pur avendo votato alle ultime politiche del marzo 2018 il M5S, non avevo mai avuto simpatia per una delle principale battaglie del Movimento.

Quella per il Reddito di Cittadinanza. Ed ancora oggi le perplessità ed i dubbi legati ai Navigator, ed ai Centri per l’Impiego restano tutti.

Onestà però mi impone di dare uno sguardo fattivo a quello che, attraverso questo strumento, sta avvenendo nel Comune di Ischia. E solo di questo mi occuperò perché di altre realtà non sono a conoscenza.

La prima riflessione che si impone è che aver dato una concreta mano a nostri concittadini in difficoltà resta, come principio generale ed in assoluto, cosa buona e giusta. A fronte dei milioni di sperpero del denaro pubblico dare un minimo di serenità a chi si trova in un momento difficile mi sembra il minimo che una comunità possa e debba fare.

Ho personale conoscenza di un amico che lo ha ottenuto ed attraverso la sua testimonianza sono venuto a conoscenza di come i destinatari del reddito vengano impiegati qui ad Ischia.

Ad esempio le pinete, sotto lo sguardo e la direzione di Ischia Ambiente, siano state tirate a lucido come non avveniva da anni. E mi sono recato nella pineta degli atleti trovandola meravigliosamente pulita ed accogliente.

Un vero e positivo biglietto da visita per turisti ed isolani. Va dato merito anche ai dirigenti comunali ed alla amministrazione del nostro comune che hanno così messo a frutto quella che troppo frettolosamente, io per primo, era stata etichettata come una misura esclusivamente assistenziale. Oggi sono iniziati i lavori di tinteggiatura delle balaustre del Piazzale delle Alghe ad Ischia Ponte. Lavori che non erano più procrastinabili e che sono affidati, da stamane, ai fruitori del Reddito. Non so anche le altre amministrazioni isolane abbiano dato seguito in questa maniera al provvedimento legislativo. Me lo auguro, perché mi pare davvero di vedere una svolta epocale nell’approccio alle misure assistenziali ad Ischia.

Indennità NASPI

Anni fa, in un articolo apparso sul Dispari, avevo proposto alle amministrazioni isolane di avere un incontro con i dirigenti INPS per verificare la possibilità di utilizzare i lavoratori che incassano l’indennità di disoccupazione, sono circa diecimila ogni anno sull’isola d’Ischia, per lavori socialmente utili per 5 ore a settimana. Nessuno ha mai preso in considerazione questa mia idea, bollata come sempre accade a chi vuole vedere un poco più lontano del solito orizzonte, quale populista ed irrealizzabile per le norme assicurative e quant’altro viene addotto quando non si vuole fare una cosa semplice, efficace e che potrebbe però scontentare qualche elettore.

Ora mi chiedo se tutto questo sia stato, giustamente, bypassato con il reddito di cittadinanza perché non provare a parlarne con l’INPS e con l’Ispettorato del Lavoro e riproporre la possibilità di utilizzo dei lavoratori disoccupati il prossimo inverno. Cinque ore a settimana non mi pare qualcosa di impossibile. Ma moltiplicato per i diecimila in campo farebbe un monte ore di 50.000 a settimana da destinare alla rimessa in sesto di arenili, manti stradali, parchi e quant’altro oggi versa nello stato che tutti abbiamo sotto gli occhi, facendo da apripista in Italia. Ma forse avviene già da qualche altra parte ed io non ne sono a conoscenza.

Ma non solo.

Chi ha conoscenze linguistiche, informatiche, amministrative e riceve il sussidio della NASPI potrebbe fare anziché lavori manuali corsi di insegnamento, anche basici, per i colleghi che ne hanno bisogno.

Sarebbe la crescita solidale di una comunità che stenta a decollare come tale, oltre che un concreto modo di rimettere in sesto il nostro territorio e la nostra spinta culturale. Dove per cultura si intende conoscenza ma soprattutto solidarietà.

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